Stalking online: dai social network ai forum passando per le community.
Come fermarlo? È del 2010 una sentenza della cassazione che afferma che lo stalking avviene anche su Facebook e che lo stalking online è equiparabile allo stalking dal vivo con tanto di sanzioni penali.
Innanzitutto bisogna chiarire cosa significa la parola “stalking”.
Con stalking si intende ogni tipo di minaccia o molestia ripetuta e assillante che produce nella vittima un grave stato di ansia e di paura, tanto da costringerla al cambiamento delle proprie abitudini di vita per ritrovare la libertà. Questo tipo di pratica con la diffusione dei social network ha trovato nuove modalità di espressione nonostante siano ancora poche (sebbene in continua crescita) le persone che denunciano di aver subito violenza online. Il motivo, al di là della paura, è molto semplice: dimostrare questo tipo di violenza, sottile e ambigua, è estremamente difficile.
È del 2010 la sentenza della Cassazione che conferma l’equiparazione tra web-stalking e stalking: chiunque minacci o disturbi qualunque persona fino al punto di provocare un cambiamento del suo stile di vita, rischia fino a quattro anni di carcere. E se le molestie riguardano donne in stato di gravidanza o se si tratta di molestie ripetute nonostante gli ammonimenti, la pena aumenta.
Le molestie possono assumere varie forme, ma il comune denominatore è dato dal fatto che sono indesiderate, spesso ossessive e solitamente illegali. I cyberstalker usano e-mail, messaggi istantanei, telefonate e altri dispositivi di comunicazione per compiere atti di stalking che possono assumere la forma di molestie sessuali, contatti inappropriati o semplicemente attenzione molesta nei confronti della vita e delle attività di una persona e dei suoi familiari.
Ecco alcuni importanti indicatori per contrastare il cyberstalking mirato alla vostra persona, al vostro PC o alla vostra famiglia: