L’unica cosa certa del gioco della Scopa è quella di essere la madre dello Scopone, così come lo conosciamo oggi, a 9 carte con 4 in tavola: questa è la testimonianza del primo libro sullo Scopone (Del Giuoco dello Scopone, 1855 ed. Nobile, Napoli) scaricabile e consultabile dal sito della Federazione Italiana Gioco Scopone (FIGS), ad oggi è la più antica conosciuta.
Poichè la nascita dello Scopone può essere fatta risalire a metà del ‘700 è probabile che la Scopa sia nata almeno un secolo prima.
L’unico libro di Scopa che narra cose diverse, è quello di Aschero Cireneo (La Scopa, 1995, ed. Zibetti, Milano) che afferma
… nata in mezzo ai marinai nelle bettole del porto di Napoli verso il 1490
purtroppo senza nessun riferimento documentale, a quell’epoca le carte da gioco avevano appena iniziato a diffondersi tra la popolazione di minor rango sociale sostituendo dadi e domino nell’azzardo.
Esiste anche l’ipotesi che sia derivata da un gioco di carte spagnolo denominato Escoba.
Lo Scopone, sempre in base al libro del 1855, potrebbe esser nato da 4 amici di un paesello della provincia di Napoli, stanchi di giocare la scopa a due: la leggenda per cui sarebbe stato inventato dal Chitarrella nel 1750 è completamente inventata. In questo testo l’editore afferma
… solo lo scopone, che dopo gli scacchi è quello che aguzza più l’intelletto, mancava di un codice
Chitarrella è stato autore di un trattato in latino maccheronico, su Mediatore e Tressette, a metà ‘700; però tra il 1895 ed il 1902, si diffonde una tradizione, sicuramente orale ma probabilmente anche scritta, che attribuisce a Chitarrella anche un trattato sullo Scopone. Ma il primo Chitarrella non ha niente cui spartire con il secondo; diverso lo stile, inesistenti le tracce di tale scritto, almeno sino agli anni indicati.
Lo Scopone conosce i suoi anni migliori a partire dalla fine dell’800 all’inizio della seconda guerra mondiale. Personaggi molto amati dal pubblico, musicisti, poeti, scrittori lo praticavano e lo ritenevano “il gioco degli dei”, la frase è di Mario Soldati; prima di lui Carducci, Leoncavallo, D’Annunzio, Mascagni, Caruso, tanto per fermarsi ai meno recenti, figurano tra i cultori ed appassionati dello Scopone.
Anche personaggi, politici e sportivi, nostri contemporanei, hanno amato questo gioco; certamente è noto a tutti l’episodio della partita di scopone tra l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, in coppia con Enzo Bearzot con avversari i calciatori Dino Zoff e Franco Causio. La partita si svolse sull’aereo presidenziale che riportava in Italia la squadra italiana, allenata da bearzot, che aveva appena vinto il Mondiale di Calcio 1982 in Spagna.
(si ringrazia per la ricerca e la stesura del testo Sergio A. Bonanni della FIGS)