Il tressette è un gioco di origine romana che ha svariati nomi e modalità di gioco su tutto il territorio italiano.
Diffuso in nazioni limitrofe all’Italia, come la Croazia e la Slovenia, è proprio questa sua connotazione territoriale che rende difficile trovare delle regole di gioco universali e riconosciute da tutti.
In questo articolo vedremo insieme come si gioca a tressette nella sua variante con 4 giocatori.
Il tressette è un gioco di carte che si può giocare da 2 fino a 4 giocatori, arrivando fino a 8 persone in alcune varianti.
Il tressette classico è quello incrociato a coppie fisse, dove i giocatori sono divisi in 2 squadre composte da 2 elementi.
Il mazzo di carte da usare è quello italiano e, in genere, le regole che si seguono sono quelle usate nella parte centro-meridionale del paese.
Una volta che sono state formate le squadre, i giocatori devo disporsi a croce, sedendosi in modo alternato, di modo che i compagni di squadra siano uno davanti all’altro.
A questo punto bisogna designare il mazziere che distribuirà la prima mano: il mazzo di carte va ovviamente mischiato e smezzato dal giocatore alla sinistra del mazziere.
Le carte vengono distribuite 5 per volta in senso antiorario e tutti i giocatori devono ritrovarsi con 10 carte in mano.
In genere, un buon modo per creare le squadre è quello di mettere insieme coloro che pescano il 4 e il 5 di denari o i primi due assi.
Dopo la distribuzione delle carte, il giocatore che possiede il 5 di denari si sposterà in modo da fare coppia con il 4, mentre il giocatore che ha in mano il 4 di denari deve cominciare il gioco con una carta a sua scelta.
Lo stesso procedimento deve essere seguito anche nel caso degli assi.
Dopo che il giocatore con il 4 ha fatto la sua mossa, tutti gli altri dovranno giocare una carta dello stesso seme (il palo); l’ordine di gioco è il senso antiorario.
Durante la partita si seguono dei turni, in cui ogni giocatore gioca una carta.
Quando le prime carte sono esaurite, la prima mano si è conclusa.
La presa è effettuata dalla squadra cui appartiene il giocatore che ha messo sul tavolo la carta di grado più alto del palo giocato in quel turno e sarà proprio lui che dovrà aprire la passata successiva.
Qualora non si possedesse una parta del palo giocato (ovvero si ha in mano un piombo), si può giocare qualsiasi altra carta, ma non si ha diritto alla presa.
È una buona strategia giocare le carte di minor valore come piombi, di modo da salvare quelle più alte per punti futuri.
Al termine della mano si calcola il punteggio di ciascuna squadra sulla base delle carte prese e lo si somma ai punteggi realizzati nelle eventuali mani precedenti.
Il punteggio da totalizzare varia a seconda della regione geografica in cui si gioca e, di solito, è 21, 31 o 41.
In alcune varianti, la partita può finire nell’esatto momento in cui la squadra raggiunge il numero di punti stabilito, anche se la mano non è ancora conclusa; questo implica una notevole capacità di conteggio e memoria e rende meno vivace il gioco impedendo una eventuale rimonta della squadra in svantaggio.