Alzi la mano chi non ha mai giocato a dama: in famiglia, tra amici, magari fin da bambino con qualche zio più grande, il quale ha sapientemente insegnato regole e trucchetti… Se vuoi fare un ripasso clicca qui e leggi il nostro articolo di approfondimento sulle regole della dama.
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Ma partiamo dalle basi: sapevi che la dama è un gioco nato nell’antico Egitto? Oggi si gioca a dama in tutto il mondo, ma con diverse varianti a seconda del luogo. Alcuni capisaldi però non cambiano mai: si gioca sempre in due, su una damiera, e le pedine sono bianche e nere. Si sceglie a sorteggio il colore con cui si gioca e parte sempre il giocatore con le pedine bianche.
Alcune delle varianti di gioco più interessanti della dama sono quella italiana e quella filippina. La dama italiana si gioca su una damiera di 8 x 8 centimetri, con 12 pedine per ogni giocatore, che possono spostarsi solo di una casella per volta.
Esiste poi la cosiddetta Damath, la complicatissima dama filippina. In questa versione il gioco diventa più matematico, poiché ogni pedina viene associata ad un numero ed ogni casella rappresenta un’operazione di calcolo. Se un giocatore mangia la pedina dell’avversario, deve concludere il colpo con l’operazione matematica corrispondente. Questa variante aiuta a sviluppare il senso logico della matematica e il calcolo mentale: nelle Filippine viene infatti insegnato il gioco della dama a scuola fin dall’età delle scuole elementari.
Alcuni studenti canadesi, studiando i processi del gioco della dama, sono riusciti a riprodurre la partita perfetta, grazie ad un programma informatico, chiamato Chinook. Si tratta del primo programma informatico della storia a vincere una competizione in un gioco di strategia, tanto da ottenere il diritto di partecipare ai mondiali di dama nel 1990. In questa simulazione non c’è stato nessun errore da una parte o dall’altra. La partita è finita con un pareggio, dimostrando ancora una volta che la dama è un gioco di abilità, dove la fortuna non c’entra.
Il famoso pittore francese Matisse ha dipinto i propri figli intenti a giocare una partita a dama sotto lo sguardo della sorella e della madre. Il quadro, intitolato “La famiglia Matisse” è un capolavoro del 1911, oggi custodito nel celebre Museo dell’Hermitage a San Pietroburgo, in Russia.
Questo gioco antichissimo ispira gli artisti da millenni: più recentemente anche un celebre manga, il famoso fumetto giapponese, si è ispirato al gioco. Intitolato “Un marzo da leoni”, il manga racconta la storia di un giovane giocatore di Shogi, la versione giapponese degli scacchi creata con la dama, che vuole diventare un giocatore professionista.