Ancora prima di essere il titolo di un film, di una canzone o di un romanzo, la frase “Come Quando Fuori Piove” affonda le sue radici nel mondo colorato e strategico dei giochi di carte. Questa espressione, familiare a molti giocatori italiani, non è un semplice modo di dire, ma una fondamentale regola mnemonica che stabilisce una gerarchia precisa tra i semi delle carte francesi.
“Come Quando Fuori Piove” è un acronimo che definisce l’ordine di valore decrescente dei quattro semi delle carte da gioco francesi.
A ogni iniziale della frase corrisponde un seme:
Non esiste un inventore documentato per questa frase. Si tratta di un detto tradizionale, nato e tramandato oralmente tra i giocatori di carte in Italia. La sua origine si perde nel tempo, consolidandosi come una delle regole non scritte più conosciute del gioco all’italiana.
Questa gerarchia non è universale in tutti i giochi di carte. Mentre in molti giochi come la Scala Quaranta, il Burraco o la Briscola il valore è dato primariamente dal numero o dalla figura sulla carta, nel Poker all’italiana questa classifica dei semi diventa cruciale per dirimere situazioni di parità. Ad esempio, tra due giocatori con lo stesso punto, vince quello la cui combinazione è formata dal seme di valore superiore secondo la regola del “Come Quando Fuori Piove”.
È importante notare che in varianti internazionali del Poker, come il Texas Hold’em, i semi non hanno alcun valore gerarchico e il piatto viene semplicemente diviso in caso di parità.
Discorso a parte meritano giochi come la Scopa, la Scopetta o lo Scopone, che utilizzano carte con semi italiani (o regionali). In questi casi, la regola del “Come Quando Fuori Piove” non si applica, sia perché non si usano le carte francesi, sia perché la gerarchia dei semi, se presente, segue logiche diverse (come l’importanza del seme di Denari).
Ma, se non vogliamo giocare a Poker, a cosa ci serve la regola del “Come Quando Fuori Piove”?
Sebbene nata in contesti come il Poker, la regola trova un’applicazione fondamentale anche in giochi come la Scala 40, il Ramino o il Burraco. L’utilità principale non è tanto quella di determinare la vittoria, quanto di portare ordine e chiarezza in una specifica situazione di gioco: la sostituzione del Jolly (o matta).
Rispettare l’ordine Cuori, Quadri, Fiori, Picche quando si cala un tris o un poker è una convenzione che aiuta a mantenere la fluidità del gioco e a evitare malintesi. L’importanza di questa regola diventa massima in presenza di un Jolly.
Se un giocatore cala un tris utilizzando un Jolly (ad esempio, 8 di Cuori, 8 di Quadri e un Jolly), la posizione fisica del Jolly sul tavolo ne determina inequivocabilmente il seme. Seguendo la regola, il Jolly andrà a sostituire la carta del seme successivo mancante. Nell’esempio fatto, per completare la combinazione in ordine (Cuori, Quadri, Fiori), il Jolly rappresenterà l’8 di Fiori. Un altro giocatore che possiede l’8 di Fiori potrà quindi prelevare il Jolly dal tavolo e sostituirlo con la propria carta.La regola specifica più diffusa in questo contesto è che “quadri chiama fiori” e “picche chiama cuori”, completando così il ciclo mnemonico. Questo sistema condiviso è essenziale per garantire che tutti i giocatori al tavolo abbiano la stessa interpretazione del valore del Jolly.
Come abbiamo visto, “Come Quando Fuori Piove” è molto più di un semplice detto popolare: è un pilastro della tradizione ludica italiana che porta ordine e strategia al tavolo da gioco.
Padroneggiare questa regola, dal Poker alla Scala 40, non solo previene comuni malintesi, ma dimostra anche la profonda connessione tra linguaggio, memoria e le regole non scritte, che rendono così affascinante il mondo delle carte.