Il gioco della Pinnacola è uno dei grandi classici del mondo delle carte.
Un gioco di carte storico, ma sempre coinvolgente, che ha posto le basi anche per l’invenzione di altri giochi, come ad esempio il Burraco.
In questo articolo cercheremo quindi di risalire alle origini del gioco della Pinnacola, imparando le regole di base e come calcolare infine i punteggi, per decretare il vincitore della partita.
La Pinnacola ha una storia secolare e le sue origini esatte sono ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi, ma una delle ipotesi più diffuse è che il gioco abbia avuto origine in Europa e molto probabilmente proprio in Italia.
Il gioco sarebbe infatti nato intorno al 1930, come variante del Ramino e/o della Scala 40.
La Pinnacola è stata molto in voga nel periodo tra le due Guerre Mondiali, soprattutto tra i soldati, ma oggi ha ormai conquistato tutto il mondo, diventando un classico intramontabile di tutti i circoli sociali e nelle riunioni familiari.
Il fascino della Pinnacola risiede nella sua semplicità e nel suo approccio strategico: è un gioco infatti che richiede attenzione, pianificazione e astuzia.
Scopriamo perché…
La pinnacola si gioca con 2 mazzi di 52 carte francesi.
Il gioco può essere svolto da 2 a 4 giocatori a coppie contrapposte e l’obiettivo finale per vincere è ottenere il più alto punteggio possibile, combinando le carte nel corso della mano.
Si parte quindi con la distribuzione delle carte: all’inizio del gioco, ciascun giocatore riceve dal mazziere 11 carte.
Le rimanenti vengono poste al centro del tavolo per formare il mazzo di pesca.
Il primo giocatore non è – come spesso accade – colui che siede alla destra o alla sinistra del mazziere, ma viene determinato tramite un metodo concordato tra i giocatori, come il sorteggio o il giocatore più anziano.
Il gioco così innescato si svolge quindi in senso orario e, durante il proprio turno, il giocatore deve pescare, giocare e quindi scartare.
Per prendere una carta può pescare dal mazzo di pesca coperto oppure dalla pila degli scarti scoperti.
Le carte scartate vanno infatti poste scoperte e in fila, non una sull’altra. Così facendo, è possibile prendere dal pozzo qualsiasi carta scartata dagli altri giocatori anche in precedenza, ma si dovranno prendere anche tutte le altre carte scartate dopo di essa, con l’obbligo però di usare subito (creando un nuovo gioco o legandola a uno già in tavola) solo la prima carta.
Dopo aver preso una carta, il giocatore deve quindi scartarne un’altra, tra quelle che ha in mano, aggiungendola alla pila degli scarti.
Le regole della Pinnacola possono variare leggermente a seconda delle preferenze dei giocatori, ma ci sono alcune regole di base che vengono seguite comunemente.
Ecco quindi le regole di base per giocare a Pinnacola.
L’obiettivo del gioco è creare pinne, ovvero combinazioni specifiche di carte.
Le pinne possono essere di due tipi:
Una serie di almeno tre carte dello stesso seme in ordine consecutivo. Ad esempio, 5-6-7 di cuori. Si possono creare sequenze in salita o in discesa.
Una serie di almeno tre carte dello stesso valore, ma di semi diversi. Ad esempio, tre 10 di cuori, picche e quadri. Ogni volta che si accumulano tutti i semi e quindi più di 4 carte si fa una “Pinnacola”, che raddoppia il suo valore.
È possibile sostituire i Jolly a terra, anche nei giochi degli avversari, ma con l’obbligo di rimetterli a terra subito.
Il gioco continua fino a quando un giocatore “chiude” ossia scarta l’ultima sua carta, esaurendo tutte quelle che aveva in mano.
A questo punto, bisogna quindi conteggiare i punti…
Il calcolo dei punteggi a Pinnacola è una parte essenziale del gioco e ogni carta ha un valore specifico.
Ecco qualche esempio…
Alla fine del gioco, i punti vengono quindi assegnati in base alle pinne formate, ma anche le carte rimaste in mano ai giocatori hanno un valore in negativo: esse infatti vengono contate e il loro ammontare viene sottratto al totale.
Vince chi ha un punteggio complessivo più alto.
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