I giochi come briscola e scopa richiedono, come è ovvio che sia, un mazzo di carte adeguato alle regole del gioco.
In genere, specialmente per queste due varietà, le carte da usare devono quelle comunemente conosciute come carte da gioco italiane, composte da 40 elementi suddivisi in 4 semi diversi.
Volendo fare un po’ di ironia, si potrebbe dire che il mazzo di carte da gioco italiano rispecchia a pieno il nostro paese che sa fare della varietà regionale il suo punto di forza: le carte, infatti, non sono tutte uguali e variano a seconda dell’area geografica di appartenenza.
In questo articolo passeremo in rassegna proprio le carte da gioco italiane regionali.
Le carte da gioco diffuse in Italia possono avere due tipologie di seme:
In entrambi i casi, i numeri vanno dal 2 al 7, a cui si aggiungono anche l’asso e le figure, ovvero fante, cavallo e re.
Le carte regionali italiane fanno riferimento a 4 grandi tipologie:
Vediamole nel dettaglio.
Come suggerisce il nome, queste carte sono diffuse nella regione del nord-est italiano: in questa variante, le spade sono delle scimitarre, i bastoni sono degli scettri o delle mazze cerimoniali e gli assi possono riportare un motto.
Il mazzo può avere 36 carte (anche se si tratta di una variante piuttosto rara), 40 o 52.
In questa varietà rientrano le carte bergamasche, bolognesi, bresciane, trevisane (o venete), triestine e trentine.
Questa variante di carte presenta i bastoni come tronchi o randelli, mentre le spade risultano più corte e a figura intera.
I mazzi, in genere, presentano 40 carte e sono suddivisi in tante sottocategorie:
A queste deve essere aggiunto anche un particolare gruppo di carte nate negli anni ’70, le carte romane: la particolarità di queste carte stava proprio nelle figure, che riprendevano ruoli tipici della tradizione romana, come il legionario, il centurione e l’imperatore.
Non furono particolarmente apprezzate dal pubblico e la loro produzione venne stoppata.
tipo francese: hanno i semi delle carte francesi e normalmente senza indici. Appartengono a questo gruppo le genovesi, le milanesi (o lombarde), le fiorentine (o toscane), le piemontesi. Hanno le figure intere, tranne le genovesi (figure di tipo francese o belga). Sono diffuse nel nord-ovest e in Toscana. Esistono nelle versioni a 36 (genovesi e piemontesi), 40 o 52 carte.
Per quanto concerne la tipologia francese, i semi di queste carte sono piuttosto noti (cuori, fiori, denari e picche) e non presentano indici; tendenzialmente sono diffuse nella parte nord-ovest del Paese.
Fanno riferimento a questo genere:
Tutte presentano delle figure intere e sono diffuse in versioni da 36 carte, 40 o 52.
In questo caso, i semi sono di tipo tedesco come cuori, ghiande, foglie e campane e sono diffuse principalmente nella provincia di Bolzano: conosciute come carte salisburghesi, queste presentano figure intere.
Il mazzo è composto da 36 carte, ma negli anni ’80 ne venne introdotto uno da 40 che oggi risulta essere l’unica variante usata in Alto Adige. Tante carte e tante varietà: che le voglia collezionare o che ci voglia giocare, la scelta è davvero ampia.